Denti sensibili

Per denti sensibili, o sensibilità dentale, si intende il fastidio che si prova soprattutto quando si bevono o mangiano cibi e bevande molto freddi. Ma anche molto caldi o acidi.

denti sensibili

Il problema è causato dal fatto la dentina si espone sempre più gradualmente all’esterno, complice soprattutto la perdita dello smalto che la protegge.

Di seguito, cercheremo di capire meglio cosa sono i denti sensibili e cosa li provoca, per poi fornire un elenco di migliori dentifrici per i denti sensibili.

Cosa sono i denti sensibili?

Per denti sensibili o sensibilità dentale, si fa riferimento a quel disturbo caratterizzato dalla graduale esposizione della dentina. Quest’ultima è la parte più morbida e delicata del dente, posizionata sotto lo smalto.

La dentina è costituita da tubuli (piccoli tubi), pieni di liquido. Che a loro volta contengono innumerevoli terminazioni nervose.

In pratica, la sensibilità dentale si verifica allorquando introduciamo in bocca alimenti o bevande particolarmente caldi, freddi, dolci o acidi. Ciò genera uno spostamento di questo liquido che va a stimolare la reazione delle terminazioni nervose. Ed ecco quindi che insorgono fastidio o dolore acuto.

Cosa causa i denti sensibili: ipersensibilità dentale

Per capirlo, occorre innanzitutto capire come è costituito un dente:

  1. parte esterna: lo smalto è la copertura del dente, nonché il tessuto più duro del corpo umano che protegge tutto il dente dagli stimoli esterni (freddo, caldo, acido, …)
  2. parte media: la dentina, è percorsa da dei tubuli disposti a raggiera, proprio come i raggi della bicicletta, che convogliano nella polpa del dente
  3. parte interna: la polpa, è innervata e vascolarizzata. L’innervazione della polpa, infatti, si estende anche nei tubuli dentinali: quindi, se la copertura dello smalto viene a mancare, siamo vulnerabili agli stimoli che causano l’ipersensibilità

Ecco quindi che, se lo smalto è danneggiato e ingeriamo qualcosa di freddo, sentiamo dolore poiché lo stimolo arriva direttamente ai tubuli dentinali. Dunque ai nervi. E’ venuta a mancare la protezione.

L’ipersensibilità dentale è un dolore acuto, o un fastidio particolarmente sentito, che può riguardare uno o più denti. Scendendo in spiegazioni più tecniche, si verifica quando le terminazioni nervose che si trovano sotto lo smalto e alla base delle gengive, si sono scoperte. Esponendosi pertanto alle sollecitazioni di agenti esterni, quali cibi e bevande.

Cosa provoca denti sensibili

La sensibilità dentale, solitamente, è spia della presenza di una carie. Se viene esclusa questa, le cause possono essere principalmente due: l’abrasione e l’erosione. 

Abrasione

L’abrasione ha una natura di tipo meccanico e può essere provocata da:

  • una tecnica sbagliata di spazzolamento
  • uno spazzolamento troppo aggressivo con uno spazzolino a setole dure usato per tanto tempo

La radice non è rivestita dallo smalto, ma dal cemento radicolare. Quest’ultimo è un tessuto molto meno duro che viene più facilmente danneggiato da uno scorretto spazzolamento. Ed ecco che i tubuli esposti trasmetteranno alla polpa del dente gli stimoli in maniera amplificata.

L’erosione

Se l’abrasione ha una natura meccanica, l’erosione ha cause chimiche, derivate da:

  • reflusso, gastrite
  • abuso di bevande gassate e caffè
  • vomito, come nei disturbi dell’alimentazione

Questi fattori scatenano un acido che corrode lo smalto rendendolo più fragile, poiché tende a ‘sciogliersi’ portando a una progressiva demineralizzazione del dente.

Cause dell’ipersensibilità dentale

Vediamo ora le possibili cause che generano la sensibilità dentale:

  • spazzolamento dei denti particolarmente vigoroso che può causare recessione gengivale con conseguente esposizione del colletto dentale,
  • digrignamento dei denti (bruxismo), che in genere avviene soprattutto la notte e involontariamente mentre dormiamo
  • carie
  • gengivite
  • pulpite
  • utilizzo di prodotti particolarmente aggressivi, soprattutto per sbiancare i denti
  • abuso di bevande e alimenti acidi o dolcificati che possono comportare l’usura dello smalto dei denti, come: vino, aceto, bibite gassate, bibite dolcificate
  • Parodontite
  • Gravidanza e allattamento

Analizzando meglio i vari fattori, scopriamo quindi che lo smalto può erodersi per l’abuso di bevande e cibi zuccherati o acidi. Occorrerebbe lavarsi i denti anche dopo aver bevuto una bevanda zuccherata o gassata, perché poi rilascia degli acidi sui denti.

Abbiamo visto che anche una spazzolatura dei denti troppo energica può causare questo problema.

Ed ancora, il processo di invecchiamento colpisce anche la bocca. Col trascorrere del tempo, infatti, le gengive cominciano a recedere. Finendo per far esporre la zona delle radici, proprio laddove il guscio protettivo di smalto è molto suscettibile.

A parte lo spazzolamento energico, ricordiamo anche che anche lo spazzolino può incidere. Infatti, setole troppo rigide o troppo consumate, possono finire per scoprire la gengiva.

Bruxismo e denti sensibili

Il bruxismo è un altro fattore ricorrente. Si tratta del digrignamento e lo sfregamento dei denti, soprattutto durante la notte mentre si dorme. Quindi anche involontariamente. Generalmente, è un movimento praticato da persone ansiose o nervose, preoccupate da qualcosa o in perenne stato di malessere psicologico.

Ipersensibilità dentale causata da prodotti aggressivi

Anche prodotti particolarmente aggressivi possono causare denti sensibili. Per esempio quelli per lo sbiancamento dentale. Ma anche il semplice dentifricio che usiamo quotidianamente. Meglio scegliere prodotti specifici tra i migliori dentifrici per denti sensibili.

Delle volte anche prodotti per lo sbiancamento dentale possono essere aggressivi, anche in questo caso meglio scegliere prodotti delicati; qui puoi trovare un elenco dei migliori dentifrici sbiancante.

Conviene scegliere dentifrici naturali e delicati come White Pro al carbone attivo, è costituito al 100% da elementi naturali e soprattutto non attacca lo smalto dei tuoi denti.

Parodontale e sensibuìilità dentale

La malattia parodontale può essere un’altra causa scatenante. Si tratta del ritiro della gengiva con la maggiore esposizione dei denti. Le parodontiti sono un gruppo di patologie che hanno in comune la distruzione del sistema di sostegno del dente. Si manifestano con una perdita di attacco e di osso, formazione di tasche e recessione della gengiva.

La causa principale della parodontite è la placca batterica, che viene anche definita placca o biofilm. Inoltre, fattori di rischio quali il fumo o il diabete non controllato influiscono fortemente sullo sviluppo della parodontite.

Denti sensibili in gravidanza

La gravidanza, tra le altre conseguenze, provoca anche la sensibilità dentale. Ciò in quanto le difese immunitarie e gli ormoni subiscono un forte cambiamento. E ciò rende più facile la formazione di batteri e carie.

Otturazione

Infine, anche un’otturazione può provocare la sensibilità dentale. Per essa si intende quella operazione con cui viene riempito lo spazio in cui prima stava la polpa dentale. Solitamente per effetto di una carie che ha usurato un dente.

Nella fase post-operatoria la pulizia orale dovrebbe essere perfetta al fine di evitare la formazione di tartaro e placca. Onde evitare che si verifichino problematiche come la gengivite o la parodontite.

Denti sensibili: sintomi principali

I sintomi principali della sensibilità dentale sono due:

  • Fastidio ai denti quando si mangia o si beve, soprattutto cose gelate o bollenti, o acide
  • Dolore acuto e improvviso, senza apparente spiegazione
  • Fastidio quando si spazzolano i denti

Ciò porta la persona ad evitare per esempio gelati o ghiaccioli in estate. Oppure a bere bevande bollenti in inverno. O a lavarsi accuratamente i denti. Il tutto, al fine di non provare fastidio.

Quindi la conseguenza principale è che si rinuncia ai piaceri della vita, ma si finisce anche per trascurare una accurata igiene dentale. Al fine di non provare dolore o fastidio.

Come risolvere denti sensibili

In base al tipo di conseguenza, dovremo intervenire con risoluzioni diverse.

Per esempio, in caso di bruxismo, potremmo utilizzare un bite, un dispositivo di gomma che va a coprire tutta l’arcata dentale. Immaginabile come il protettore dei denti che indossano i boxer prima di un incontro.

E’ consigliabile farselo realizzare su misura da un dentista, poiché quelli standard in commercio (acquistabili anche su Amazon) possono non essere risolutivi. Se non pure dannosi. Visto che potrebbero non calzare bene. Certo, quelli in commercio di solito non superano i 50 euro, mentre quelli realizzati dai dentisti si aggirano intorno ai 500 euro. Quindi la tentazione è forte.

In caso di carie, gengivite e pulpite è necessario far ricorso al dentista, per rimuovere il problema.

Per quanto concerne l’abuso di cibi e bevande acidi o dolcificati, rimanda ad un generale corretto stile di vita da tenersi per scongiurare anche altre problematiche. Peraltro ben più serie. E, quanto meno, procedere, al lavaggio dei denti anche dopo aver bevuto una bevanda siffatta, perché finisce per rilasciare acido sui denti.

Riguardo l’uso di prodotti particolarmente aggressivi, in genere acquistati per sbiancare i denti, è una pratica molto diffusa.Soprattutto dai grandi fumatori, che tendono ad ingiallire i denti. Prodotti che vanno dai dentifrici ai kit laser fai da te. Dovremmo però sempre farci consigliare da uno specialista e smettere subito di utilizzarli al primo sintomo anomalo.

Riguardo lo spazzolamento dei denti, occorrerebbe procedere con un movimento delicato, che parta dal basso verso l’alto. Quindi dalla radice alla punta del dente. E verticale. Evitare quindi spazzolini che quando sono nuovi sono troppo rigidi o spazzolini con setole ormai usurate e troppo datati.

Potrebbe poi aiutare uno spazzolino elettrico, meglio se a batteria poiché consente un controllo maggiore della pressione rispetto ad altri spazzolini elettrici.

Per quanto concerne l’alimentazione, a parte evitare cibi e bevande eccessivamente freddi o caldi, nonché edulcorati, bisognerebbe assimilare alimenti ricchi di calcio, fluoro e fosforo. Per esempio latte e latticini, succhi di frutta e tè.

Denti sensibili: cosa mangiare e bere

Vediamo ora più da vicino cosa mangiare e bere quando si hanno i denti sensibili.

Alimenti che favoriscono il mantenimento dello smalto

  • Alimenti ricchi di calcio e fosforo: questi due minerali sono contenuti in buona parte nel latte e derivati. Sono costituenti naturali dell’idrossiapatite, un materiale essenziale per le ossa e i denti
  • Alimenti ricchi di fluoro: è necessario alla strutturazione dello smalto esterno dei denti. Ne contengono una buona quantità: prodotti della pesca, vino, tè, succhi di frutta ecc

Alimenti che non causano le incrinature dei denti e la recessione gengivale

  • tutti quelli senza corpi duri e non masticabili (semi, ossa ecc.) o provvisti di rivestimento tenace (buccia, cotica ecc)

Cibi e bevande da evitare quando si ha i denti sensibili

Vediamo adesso cosa non mangiare e non bere quando si soffre di sensibilità dentale:

Alimenti che possono generare le carie

  • Eccessivamente ricchi di carboidrati: tutti i glucidi fermentabili dai batteri sono predisponenti l’insorgenza di carie. Anche quelli complessi, costituiti principalmente dall’amido
  • Eccessivamente ricchi di zuccheri semplici: sono i più nocivi e si trovano in tutti i dolciumi ma anche nella frutta. In piccola parte anche nella verdura

Alimenti che usurano lo smalto

  • oltre ai precedenti, sono implicati quelli acidi: agrumi (pompelmi, arance, limoni ecc), succhi di frutta, spremute, bevande gassate (cola, gazzosa, aranciate), pomodori, aceto ecc. E’ anche sbagliato lavarsi subito i denti, meglio attendere almeno 20-25 minuti

Alimenti che promuovono le incrinature dei denti

  • Semi oleosi con guscio: nocciole, noci, pistacchi, mandorle, pinoli ecc.
  • Frutta con seme o semi: possono essere masticati per sbaglio (seme delle prugne, delle ciliegie, della papaia ecc) o volontariamente (semi dei kiwi, dell’uva ecc).
  • Molluschi con guscio: in alcune ricette che li prevedono, può capitare che il guscio dei molluschi bivalvi (cozze, vongole, ostriche ecc) o dei gasteropodi (lumache di mare) si rompa e finisca nel cavo orale
  • Carne con l’osso: addentando l’osso si possono rompere i denti. Si pensi a costine, fiorentine, pancetta e coppone con l’osso, braciole ecc.
  • Alimenti molto duri: come il croccante di mandorle o le castagne secche.
  • Alimenti che favoriscono la recessione gengivale: per azione meccanica, sono tutti quelli coinvolti nella rottura. Si pensi a mele, pere o pesche troppo mature e quindi dure.

Cibi e bevande da evitare al fine di ridurre la sintomatologia dei denti sensibili

  • Cibi e bevande freddi: gelati, ghiaccioli, granite, frappè, frullati, frozen, semifreddi, dessert e torte da frigo, acqua e altre bevande ecc.
  • Cibi e bevande caldi: brodo, fritti, arrostiti sulla griglia, cioccolata in tazza, tè, tisane ecc.
  • Cibi e bevande acidi: cola, aranciata, gazzosa, spremute, succhi di frutta al naturale, limonata, condimenti a base di vinaigrette e citronette, dessert agli agrumi (pompelmo, limone) ecc.
  • Cibi e bevande dolci: caramelle, crema spalmabile alle nocciole, miele, latte condensato, dessert al cucchiaio, marmellata, succhi di frutta confezionati, caramello, marshmallow, meringhe ecc.

Conclusioni

La sensibilità dentale, più volgarmente identificata con “denti sensibili“, è una sintomatologia molto diffusa. Si manifesta con dolore e fastidio ai denti in particolari situazioni.

Le cause possono essere diverse, legate soprattutto all’alimentazione, ma anche all’igiene orale e di natura psicologica. Così come le risoluzioni ad esse associate. Utile anche adoperare dei dentifrici progettati proprio per denti sensibili.

Migliori dentifrici per denti sensibili

L’utilizzo di un dentifricio adeguato è molto importante al fine di trattare al meglio i denti sensibili, come i seguenti:

  1. Biorepair
  2. Elmex
  3. Sensodyne

In questo articolo, abbiamo riportato un elenco dei migliori dentifrici per denti sensibili. Riportando per ciascuno di essi il prezzo e le recensioni di chi già li usa, che ovviamente vanno considerati al momento della scrittura e quindi da valutare poi al momento della lettura.

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