La Fibromialgia conosciuta anche con il nome di Sindrome Fibromialgica è una patologia grave che comporta un dolore cronico diffuso.
La complessità di questa malattia sta anche nella difficoltà di diagnosticarla, e costringe quindi le persone a convivere forzatamente con il dolore.
La Fibromialgia tra i suoi sintomi ha anche la stanchezza, la quale unita al dolore comporta nel soggetto una induzione alla depressione e all’assenza di progettualità, aspetti che influiscono in maniera pesante e negativa su coloro che contraggono questa malattia.
La Fibromialgia Reumatica è di fatto una malattia piuttosto grave che crea invalidità, ma che prevede come vedremo più avanti diversi trattamenti. Tra questi, per la Fibromialgia si può seguire una dieta che corregga le proprie abitudini alimentari.
Fibromialgia: sintomi iniziali e quelli successivi
Abbiamo visto che la Fibromialgia non è di semplice diagnosi, il suo riconoscimento si basa sulla lettura dei vari sintomi che si manifestano nella persona che la contrae. Negli ultimi anni sono state individuate una serie di manifestazioni fisiche che possono essere ricondotte alla malattia, i cosiddetti 100 sintomi della Fibromialgia, grazie ai quali una persona che si rivede in gran parte di questi sintomi potrebbe riconoscerla (fonte).
Sebbene la Fibromialgia si manifesta con un dolore muscolo scheletrico che è di fatto generalizzato, nella maggioe parte dei casi i sintomi iniziali sono quelli di un dolore localizzato in due zone del corpo, ovvero rachide cervicale e spalle. Questo è sicuramente un elemento importante da tenere presente al momento in cui si sospetta di poter essere affetti da questa patologia.
Inoltre, quando si è affetti da Sindrome Fibromialgica, in campo medico si associano ad essa anche l’astenia, i problemi cognitivi, i disturbi del sonno, e fenomeni piuttosto comuni e diffusi come ansia e depressione. Altri due sintomi piuttosto comuni che vengono descritti da coloro che sono affetti dalla malatia sono cefalea ed emicrania.
Ecco di seguito i sintomi che si riconoscono in un paziente che si trova in uno stato più avanzato della malattia oltre a quelli già evidenziati in precedenza:
- Elevata sensibilità al tatto.
- Dolore nella zona facciale.
- Lombalgia intensa.
- Sensazione di intorpidimento o formicolio.
- Disturbi della sfera affettiva.
- Elevata difficoltà a concentrarsi.
- Stato di rigidità muscolare.
- Frequente comparsa di crampi alle gambe.
- Dolore addominale con stipsi e diarrea a fasi alterne.
Cause della Fibromialgia
Le cause della Fibromialgia possono essere diverse, anche se la scienza ha oramai scoperto che almeno un caso ogni tre abbia una natura ereditaria, dove si registra una frequenza maggiore in caso di consanguineità. Quando la ragione della comparsa della patologia rientra in questa casistica, si tratterebbe di quelle che i medici definiscono alterazioni genetiche che modificano in maniera pesante i meccanismi che sono volti alla regolazione dei neurotrasmettitori. Parliamo nello specifico della dopamina, noradrenalina, serotonina e del glutammato.
Ci sono invece situazioni diverse, una ad esempio è quella per cui la comparsa della Sindrome Fibromialgica sia legata al fattore stress. Vivere in costante stato di ansia, quindi sotto continua pressione e situazioni altamente stressanti, è tra le cause scatenanti della malattia. Ci sono infatti molti conferme, ovvero Fibromialgia con incidenza maggiore nei soggetti che vengono da gravi traumi fisici e mentali, o da abusi durante l’età infantile.
La cosa particolarmente singolare di questa patologia è che, pur non essendo di natura psichiatrica, si manifesta con una percentuale molto elevata nelle persone che soffrono di malattie legate alla sfera della psichiatria. Nelle persone che già sono colpite dalla malattia invece, ci sono fattori della vita che vanno ad influire in maniera negativa aumentando il dolore. Parliamo di fattori climatici e ormonali che fanno registrare un peggioramento delle condizioni nelle stagioni di passaggio: parliamo del periodo mestruale o in presenza di disfunzione della tiroide.
I quattro stadi della fibromialgia
La Fibromialgia abbiamo visto essere una malattia invalidante. In campo medico vengono riconosciuti quattro stadi di questa patologia, ecco quali sono:
- Primo stadio: è a carattere per lo più regionale ma sempre all’interno di un contesto di dolore diffuso.
- Secondo stadio: in questo caso la Fibromialgia si presenta con un aumento della gravità del dolore e con un maggiore coinvolgimento delle regioni del corpo. Inoltre, a questa fase si aggiungono diversi altri sintomi.
- Terzo stadio: nella terza fase si ha un ulteriore aumento del livello del dolore, e cominciano ad aggiungersi ai sintomi precedenti anche i disturbi del sonno e una possibile sensibilità chimica.
- Quarto stadio: l’ultimo stadio è quello che prevede la massima intensità del dolore, e in questo caso la Fibromialgia diviene una malattia secondaria ad altre patologie come la sclerosi multipla ed il lupus.
Fibromialgia: dove andare e decorso della malattia
E’ ovvio che i passi da seguire siano quelli di rivolgersi al proprio medico alla comparsa dei primi dolori pesanti che non si riescono ad eliminare. Egli ci indirizzerà da uno specialista che attraverso tutti i controlli specialistici ci darà la diagnosi definitiva. Gli esami per constatare l’eventuale presenza della Fibromialgia sono:
- Esame emocromocitometrico completo.
- Test di funzionalità tiroidea e controllo dei livelli di calcio nel sangue.
- VES, PCR, ANA test e fattore reumatoide.
- Creatinfosfochinasi.
Una volta scoperta la presenza della malattia ci sono molte strade che si possono seguire. Prima di entrare nello specifico dei vari trattamenti però, osserviamo un aspetto importante, ovvero quello che si risponde ad alcune domande frequenti di coloro che si trovano di fronte a questa patologia.
Si può dire che di Fibromialgia non si muore né si guarisce (fonte), ma si possono attenuare molto i dolori che si avvertono attraverso determinati trattamenti. Di seguito andremo a scoprire tutto quello che si può fare per limitare questa malattia invalidante.
Cure per la Fibromialgia
Esiste una cura efficace per la Fibromialgia? La risposta è sì, perché ad oggi esistono una serie di trattamenti che si possono seguire. La malattia si può trattare con cure naturali, con una accurata terapia farmacologica, e potendo affidarsi a classiche o nuove cure. Entriamo però nel dettaglio per saperne di più.
La Sindrome Fibromialgica prevede a livello medico un tipo di terapia che si può definire multidisciplinare, questo perché composta da terapie farmacologiche che si accompgnano a trattamenti meno convenzionali. Per quanto riguarda la scelta del farmaco da assumere ci si deve basare principalmente sui sintomi del paziente.
Parliamo di medicinali come gli analgesici, gli antinfiammatori non steroidei, sedativi, ipnotici, antidepressivi e miorilassanti. Una volta trovata la cura giusta si devono effettuare trattamenti di tipo riabilitativo, anch’essi chiaramente pensati e studiati sulla base della cartella clinica specifica del paziente.
Sono tattamenti riabilitativi che hanno come funzione primaria quella di andare a migliorare il tono muscolare e allo stesso tempo ridurre nel paziente la percezione del dolore. E’ un trattamento riconosciuto in questo caso anche la psicoterapia. Negli ultimi anni sono stati riconosciuti evidenti risultati nei pazienti che si sono sottoposti a trattamenti come agopuntura, balneopterapia, ipnoterapia, biofeedback e infine esercizi aerobici.
Fibromialgia e alimentazione
Trovare dettagli sull’alimentazione giusta legata alla Fibromialgia è possibile sia attravero un libro scritto da esperti di questa malattia, che facendosi aiutare direttamente tramite consulto medico. Possiamo definirla come una dieta al contrario, ovvero che non indica i cibi da consumare ma bensì quelli che non si devono assumere.
Come si potrà osservare dalla lista che stiamo per indicare, ci sono cibi che di solito fanno parte della normalità alimentare delle persone. Questo richiede dunque un approccio diverso all’alimentazione, ovvero mettersi nell’ordine delle idee che si deve cominciare a praticare un drastico cambiamento delle propre abitudini alimentari.
Ecco i cibi vietati quando si è affetti da Fribromialgia (fonte):
- Solanacee: per chi non sapesse cosa sono parliamo di prodotti molto comuni: i peperoni, le melanzane, le patate, il peperoncino, le bacche di Goji, il tabacco (quindi se si è fumatori sarà obbligatorio smettere di fumare) e perfini i pomodori. Per quanto riguarda il tabacco, non si parla della pericolosità che ha in sé e per sé, ma perché è stato provato scientificatamente che questa sostanza aumenta in maniera considerevole i sintomi della Fibromialgia.
- Legumi: sono vietati tutti i tipi di legume ad eccezion fatta dette lenticchie decorticate.
- Zucchero industriale: lo zucchero raffinato è da escludere dalla dieta. Per dolcificare il caffé, così come per poter realizzare qualche dolce, si dovranno utilizzare altri prodotti quali il miele, lo sciroppo d’acero, lo sciroppo d’agave, la cannella e infine il cacao amaro.
- Caseina: essendo proibita la caseina, saranno banditi dalla propria dieta Yogurt, latte e qualsiasi tipo di formaggio fresco. Si possono invece consumare quelli stagionati, con preferenza a quelli la cui stagionatura è maggiore ai 12 mesi. Per quanto riguarda il latte è possibile dirigersi su quello di riso, di mandorla, di Cocco e di nocciola. E’ bene ricordare che il late di soia, utile in altre situazioni come alternativa al latte vaccino, in questo caso è vietato perché la soia è un legume.
- Cereali: sono vietati a tavola anche tutti i cereali, a parte il riso integrale e altri tipi di semi come la quinoa, l’amaranto, il grano saraceno e infine l’avena decorticata, in questo caso sarebbe una scelta ottimale orientarsi per i germogli.
Integratori per fibromialgia
In merito alla Fibromialgia si è scoperto negli ultimi anni che i pazienti andavano incontro ad una serie di problematiche. Parliamo ad esempio del depauperamento delle scorte dei micronutrienti tipo le vitamine B, alla diminuzione drastica degli oligoelementi e minerali come ad esempio il magnesio e il selenio. Inoltre, problemi legati alla diminuzione degli enzimi protettivi antiossidanti come il glutatione e altri.
Dunque, in questo caso diventa una scelta importante quella di andare ad assumere integratori che siano mirati a bilanciare queste mancanze. Ecco che una delle strade da seguire è quella di assumere per la maggior parte quelli legati al complesso delle vitamine B (qui un buon integratore di vitamina B).
Per quanto riguarda invece l’aspetto legato allo stress ossidativo e nitrosidativo che è caratteristico dei pazienti con Sindrome Fibromialgica, è consgliato assumere carnitina, coenzima Q10 (qui un buon prodotto), acido alfa lipoico (qui un buon prodotto) e alcune vitamine liposolubili. Infine, visto che la dieta da seguire è scarsa di carboidrati, è necessario intervenire per compensare anche questa mancanza.
Qui i medici consigliano i sali basici, o addirittura infusioni basiche quando la situazione è più seria, in questo modo si va a contrastare l’acidificazione nell’organismo. Questo ovviamente per compensare all’assunzione di grassi e proteine che generano acido lattico in eccesso nel proprio metabolismo.
Conclusioni
In conclusione, possiamo dire che la Fibromialgia è una patologia seria non solo per i sintomi invalidanti che colpiscono coloro ce ne sono affetti, ma anche perché non si riesce sempre a scoprirla subito. Quello che si può fare è non buttarsi il problema dietro le spalle il problema, ovvero nel caso in cui ci si rende conto che insieme al dolore si hanno diversi sintomi che possono essere associati alla Sindrome Fibromialgica, rivolgersi subito ad uno specialista.
Sebbene abbiamo visto che la malattia non prevede una guarigione completa, prima si interviene nell’attenuazione dei sintomi e meglio è. Come tutte le patologie quando oramai sono in fase avanzata, cercare di migliorare le cose potrebbe divenire molto difficile.