Dietro l’espressione fibroma pendulo si nasconde nient’altro che il comunemente detto porro della pelle. Nella letteratura scientifica si trovano anche le diciture fibroma molle, peduncolato, polipo fibroepiteliale o acrochordon (acrocordo, più comune).
Un inestetismo affatto pericoloso né classificabile come malattia, che pure però risulta fastidioso ai più. Cosa è importante sapere sul fibroma pendulo? Può essere pericoloso? Quando va tolto? Rispondiamo subito a questi e ad altri interrogativi.
Cos’è il fibroma pendulo e dove si manifesta
Sradichiamo sul nascere ogni allarmismo: è una comune neoplasia benigna della pelle, il più delle volte di piccole dimensioni. Queste formazioni nascono nel derma, lo strato appena sotto l’epidermide, e da qui si sviluppano verso l’esterno.
Possiamo avere minuscole sporgenze di 1 o 2 mm su collo e ascelle, che sono poi le zone in genere maggiormente interessate, oppure lesioni filiformi tra i 2 e i 5 mm in altre parti del corpo. Non raro è il fibroma pendulo al capezzolo o sulle palpebre.
Un tipo particolare è costituito da quei lembi che raggiungono anche qualche centimetro di diametro. Questo tipo di fibroma pendulo si manifesta su inguine e talvolta grandi labbra, ma attenzione: la delicatezza della zona e lo sfregamento con la biancheria possono provocare un prurito che potrebbe essere confuso con quello collegato alle infezioni fungine. Una visita dal dermatologo saprà sciogliere ogni riserva e valutare la rimozione del fibroma pendulo.
Per quanto concerne il colore, di solito ci troviamo davanti a lesioni normo-pigmentate, ma possono variare verso un colorito iper-pigmentato; basta guardare le tantissime immagini di fibroma pendulo che si trovano in rete per rendersi conto che si possono avere mille manifestazioni differenti.
Cause
Più che di cause in senso stretto, parliamo in modo più opportuno di fattori che ne favoriscono lo sviluppo. In effetti l’analisi eziologica su questi polipi peduncolati non si è troppo approfondita, proprio perché si tratta di escrescenze innocue. Ciò che sappiamo per certo è che le cellule di cui sono formati, i fibroblasti, crescono verso l’esterno per una sorta di “errore”.
Iniziamo anzitutto col dire che fibromi penduli non sono di natura infettiva e dunque non possono essere contagiati. In tutti i casi, diversi studi hanno notato una tendenza ereditaria che aumenta con il passare dell’età. Non è raro notare più soggetti appartenenti alla stessa famiglia colpiti da fibromi penduli.
Generalizzando, la loro manifestazione inizia dai 40 anni, pur con le dovute eccezioni in soggetti più giovani. I fibromi interessano con la stessa frequenza sia gli uomini che le donne, ma dopo i 50 anni tendono a prevalere nelle donne. Diverse ricerche hanno correlato questa variazione alla menopausa; sarebbero quindi gli ormoni il fattore discriminante, ipotesi che trova conferma anche nel fatto che, tra gli individui statisticamente più colpiti, troviamo anche le donne in gravidanza.
Uno studio recente ha inoltre rilevato che la presenza di più marcatori cutanei era associata all’insulino-resistenza. Altri test hanno collegato i fibromi penduli a obesità, ipertensione e dislipidemia.
Per chi volesse approfondirne lo stato dell’arte, si trova qui una summa completa delle evidenze scientifiche sui fibromi penduli e le loro sovrapposizioni cliniche.
Sintomi
Non trattandosi di una patologia, di per sé la presenza di una formazione di questo genere non dà alcun sintomo. Tuttavia, spesso chi ne è colpito nota un fibroma pendulo irritato o gonfio. Sembrerebbe un controsenso, ma la spiegazione è molto semplice.
Come abbiamo avuto modo di notare, i fibromi compaiono nelle pieghe dei tessuti, in quelle zone soggette a sfregamento. È quindi naturale che i continui urti possano provocare fastidio, prurito o addirittura dolore e sanguinamento. Nei casi più estremi, il fibroma pendulo così traumatizzato può causare la necrosi del tessuto, e lo si vede diventato nero.
Secondo la dott.ssa Floria Bertolini (fonte) nel caso di fibroma pendulo e necrosi, essendo queste delle formazioni benigne e peduncolate, possono diventare nere e cadere se subiscono un trauma (come nel caso di un ridotto afflusso di sangue, o ridotta vascolarizzazione). Il consiglio è quello di programmare una visita dermatologica.
Precisiamo infine che certamente mantenere la pelle idrata ed evitare di tenere bracciali e collane per tutto il giorno sono modi per ridurre la frizione e, di conseguenza, le sensazioni di sofferenza. Tuttavia, pur con tutta la prevenzione del mondo, non si può avere alcuna certezza che non compaiano, prima o poi, questi
Rischi
“Poiché i fibromi penduli sono neoformazioni benigne senza possibilità di degenerazione, non vi è alcun rischio per la salute”, spiega Alberico Motolese, medico chirurgo specialista in dermatologia (trovi qui altre utili indicazioni del dr. Motolese).
Il fibroma pendulo non è pericoloso, e questo è bene dirlo più volte per non provocare timori infondati. Piuttosto, in base alla zona in cui si è sviluppato e alle sollecitazioni che riceve, è possibile che il fibroma pendulo diventi rosso e gonfio, proprio perché infiammato.
Una complicazione diffusa è che il polipo subisca una torsione e si stacchi dalla sua base, sia parzialmente che per intero. In questi casi il fibroma pendulo cambia colore ed è preferibile ricorrere alla rimozione presso un medico specialista, perché tenere la lesione aperta aumenta il rischio di infezione batterica.
Fibroma pendulo: i rimedi naturali funzionano?
Anticamente (ma neanche troppo) eliminare il fibroma molle era un’operazione casalinga; si avvolgeva un filo di seta alla base dell’escrescenza e nel giro di pochi giorni cadeva. Nessuna magia: più semplicemente, si chiudeva il vaso sanguigno che l’alimentava. Ancora oggi, purtroppo, in molti ricorrono a questo vecchio rimedio della nonna per l’asportazione del fibroma pendulo.
Evitiamo, insomma, di improvvisarci medici-stregoni e preparare pozioni ben poco efficaci a base di tea tree oil o aceto di male, per citare due tra le sostanze più utilizzate; il rischio concreto è quella di una sovrainfezione.
La soluzione migliore per eliminare il polipo va trovata in accordo con il proprio medico. Del resto, oggigiorno le opzioni sono rapide, sicure e indolori.
Come togliere un fibroma pendulo
Ed eccoci arrivati alla terapia. Se il fibroma ti crea insicurezze a livello estetico, o lo trovi spesso sanguinante, è giunto il momento di toglierlo. Messo al bando il fai-da-te, vorrai a questo punto sapere come si toglie un fibroma pendulo.
Le modalità cui può ricorrere il medico sono molteplici, e dipendono sostanzialmente dall’anamnesi e dall’esame clinico mirato. Inoltre, per polipi voluminosi si può rendere necessario l’utilizzo di un anestetico locale. Per pelli e zone molto sensibili di solito si ricorre al laser, ma i metodi sono molti: crioterapia con azoto liquido, del tutto indolore, diatermocoagulazione, radiofrequenza temporizzata, fino alla più classica rimozione chirurgica.