Dieta Migliore per Dimagrire

Vuoi sapere quale sia la dieta migliore per dimagrire e perdere peso più o meno velocemente?

Migliore dieta per dimagrire, la classifica

In questo articolo andiamo a vedere la migliore dieta per perdere peso, dimagrire pancia e fianchi e rimanere comunque in forma. Il tutto, senza mettere a rischio il cuore.

Migliore dieta per dimagrire, la classifica

Dieta Intermittente

La dieta intermittente o del digiuno intermittente, è una di quelle che va per la maggiore di questi tempi, anche perché pubblicizzata da numerose celebrities.

La dieta del digiuno intermittente fa bene o fa male?

Se è vero che qualcuno bolla il digiuno intermittente come una semplice moda, per altri invece, esso costituisce una sana abitudine, purché accompagnato da buonsenso e regole.

Questo singolare regime dietetico prevede l’alternanza di periodi di normale alimentazione ed altri di digiuno.

Nello specifico, si devono ingerire soltanto liquidi per 16 ore, mentre nelle restanti 8 si possono mangiare cibi solidi.

L’obiettivo principale del digiuno è quello di distogliere il corpo dalla digestione del cibo; non essendoci nulla nello stomaco, il corpo si concentra sul processo di recupero e di mantenimento.

La dieta intermittente aiuta a perdere perso in fretta e senza fatica in quanto riduce l’apporto generale di calorie.

Secondo alcuni studiosi inoltre, essa migliora il metabolismo e aumenta la combustione dei grassi.

Riepilogando:

  • il digiuno intermittente dà una sferzata al metabolismo ed aiuta a perdere perso facilmente
  • permette di non rinunciare a nessun tipo di alimento in particolare
  • non è adatto a tutti e va evitato se si soffre di diabete, si è sottopeso e per le donne in gravidanza e in allattamento

Dieta vegetariana o vegana

La dieta vegana rientra fra quelle vegetariane, con la differenza sostanziale però, che essa non si limita ad escludere dalla dieta carne e pesce ma qualsiasi alimento di origine animale (latte e derivati, uova ecc.).

L’alimentazione vegana consiste nel consumo quotidiano di cereali, legumi, frutta e verdura, oli e bevande vegetali e semi.

In genere chi sceglie di nutrirsi in questo modo lo fa per motivi etici, ma possono esserci anche benefici per la salute e per la perdita di peso.

In particolare, si ritiene che un’alimentazione priva di alimenti di origine animale e derivati, aiuti il sistema cardiovascolare a funzionare meglio, riduca il colesterolo e i trigliceridi nel sangue, tenga sotto controllo il diabete e prevenga l’insorgere dei tumori.

Tuttavia non mancano i contro, che si delineano, in sostanza, nella forte probabilità di incorrere in carenze nutrizionali.

Riepilogando:

  • la dieta vegetariana o vegana può facilitare il dimagrimento corporeo
  • per l’introduzione di vitamine e calcio è indispensabile che venga accompagnata da integratori
  • per capire se si è adatti ad intraprendere questo tipo di regime dietetico, è indispensabile chiedere il consulto di un medico.

Dieta a basso consumo di carboidrati

La dieta a basso consumo di carboidrati come facilmente intuibile si basa sul diminuire l’assunzione di carboidrati, preferendo proteine, vitamine e sali minerali.

Dieta WW (Weight Watchers)

La dieta Weight Watchers, ideata negli USA alla fine degli anni ’60 e considerata la madre delle diete ipocaloriche, furoreggiò in Italia negli anni ’80, divenendo un vero e proprio fenomeno di costume.

Essa si basa su due principi essenziali, ovvero favorire un cambiamento dello stile di vita del soggetto agendo sulle sue abitudini alimentari, e aiutare chi vuole dimagrire a raggiungere il peso che meglio si coordina con la propria immagine corporea, quello che gli permette di ottenere uno stato psico/fisico ideale.

Nella pratica, la “dieta a punti” attribuisce ai cibi un “credito” che dovrà essere speso durante la giornata per raggiungere il fabbisogno di calorie.

Il “credito” si basa su vari parametri (sesso, altezza, età ecc.) pertanto è diverso da persona a persona.

Non di rado si consiglia l’uso di integratori.

I punti chiave della dieta WW sono:

  • seguire i menù proposti dal club senza mai aumentare e/o diminuire il numero dei pasti
  • rispettare le regole che riguardano la suddivisione dei cibi per categoria.

Dieta chetogenica, (detta anche dieta cheto o Keto)

La dieta Keto è una dieta a basso contenuto di carboidrati e ad alto contenuto di grassi.

Secondo molti studi fatti fino ad ora una dieta chetogenica, oltre alla riduzione di peso e grasso corporeo, può avere benefici contro:

  • diabete,
  • malattie cardiache
  • cancro,
  • epilessia,
  • Parkinson,
  • morbo di Alzheimer.

Quando si assumono pochissimi carboidrati il corpo entra in uno stato metabolico chiamato chetosi; in questo modo i grassi vengono utilizzati dal corpo come carburante, e visto che i grassi vegono consumati più velocemente rispetto ai carboidrati.

Per velocizzare tutto il processo e arrivare alla fase chetosi, si potrebbe pensare di fare il digiuno intermittente (esempio: digiunare per 16 ore consecutive).

Dieta volumetrica

La dieta volumetrica, ideata dalla Dottoressa Barbara Rolls, prevede il consumo di alimenti voluminosi ma poco energetici. Sicuramente questo è il caso di una dieta facile e veloce.

In questo modo si appagano occhi e stomaco e si fa in modo che gli ormoni della sazietà, fra cui leptina e grelina, entrino in circolo ben prima di iniziare ad esagerare con le calorie.

E’ un regime alimentare che spinge a nutrirsi in maniera sana e bilanciata (vi trovano largo impiego, ad esempio, le insalate), è facile da seguire e non dà senso di privazione, uno degli aspetti più frustranti delle cure dimagranti.

Vedere il piatto pieno fa bene alla linea insomma, ma anche all’umore.

Inoltre è una dieta tutt’altro che monotona, in quanto prevede il consumo di una gran varietà di cibi.

Fra i suoi principi cardine ci sono:

  • rispettare la volumetria anche negli spuntini e non solo nei pasti principali
  • uso di (poco) olio extravergine d’oliva, aceto di mele, limone e spezie per condire
  • bere acqua possibilmente lontano dai pasti
  • masticare lentamente
  • la dieta volumetrica prevede piccoli ma strategici “trucchi” per aumentare il volume e pertanto il senso di sazietà che si ricava da ciò che si mangia. Un esempio: se si mangia la carne tagliata a dadini invece che a fette, si ha la sensazione di ingerirne molta di più.

Dieta mediterranea

Quella mediterranea non è tanto una dieta quanto, piuttosto, uno stile di vita basato sulle sane e secolari abitudini alimentari dei Paesi del bacino del Mediterraneo, fra cui l’Italia.

La cosiddetta dieta mediterranea venne analizzata e sintetizzata dal medico statunitense AncelKeys all’inizio degli anni ’50.

In pratica, egli studiò e confrontò i regimi alimentari tipici di diversi Paesi e, alla fine, arrivò alla conclusione che tutti conosciamo ovvero che una dieta basata sul consumo di frutta, verdura, cereali, olio d’oliva e pesce è la migliore dal punto di vista nutrizionale.

Limitare i grassi animali e gli zuccheri dando la preferenza ai vegetali, aiuta a prevenire molte malattie, fra cui i disturbi cardiovascolari e, pare, anche i tumori.

Non a caso la dieta mediterranea è Patrimonio Mondiale dell’Unesco.

Questi sono i principi sui quali si fonda:

  • consumare quotidianamente 60% di carboidrati, 25/30% di grassi e 10/15% di proteine
  • portare in tavola ogni giorno 3 porzioni di cereali non raffinati, 3 di frutta e 6 di verdure
  • è possibile mangiare latticini e yogurt tutti i giorni, i formaggi al massimo un paio di volte a settimana
  • preferire le proteine vegetali (ad esempio dei legumi) a quelle animali
  • si può mangiare pesce fino a 3/4 volte a settimana
  • prediligere la carne bianca rispetto a quella rossa
  • miglior grasso in assoluto l’olio extravergine d’oliva

Dieta Dash

La dieta Dash, acronimo di Dietary Approaches to Stop Hypertension, è un regime dietetico specifico per chi soffre di ipertensione.

Deriva dalla dieta mediterranea e si caratterizza per il contenuto minimo di grassi, il cui consumo eccessivo potrebbe risultare pericoloso per chi soffre di pressione alta.

Lo scopo dichiarato della dieta Dash è quello di aiutare gli ipertesi a condurre una vita sana e dà il meglio di sé se accompagnata da abitudini altrettanto positive, come quella di non fumare e di dedicarsi ad una attività fisica moderata e costante.

Frutta e verdura, pesce e acqua oligominerale sono gli elementi essenziali di questo regime dietetico.

Altri aspetti fondanti sono:

  • eliminare sale e alcolici
  • consumare cibi ricchi di calcio, Omega 3, potassio e magnesio
  • ridurre drasticamente il consumo di cibi contenenti una elevata quantità di grassi saturi, come le carni rosse, i formaggi, i dolci elaborati e tutti gli alimenti conservati
  • possibile l’utilizzo (chiedere sempre prima al proprio medico curante) di integratori utili alla funzionalità cardiaca, come l’arginina
  • l’elevato consumo di fibre favorisce il corretto funzionamento dell’intestino, il calcio previene l’osteoporosi, l’apporto minimo di zuccheri allontana il pericolo del diabete e gli acidi grassi rallentano l’invecchiamento.

Dieta Paleo

Il fulcro della Dieta Paleo risiede nella convinzione che l’alimentazione dei nostri antenati, quella che ha permesso la sopravvivenza stessa del genere umano, non può che far bene.

Paleo infatti, non è altro che la contrazione di Paleolitico, o “età della pietra”.

Essa non è soltanto una dieta, ma una filosofia di vita, che si basa, oltre che su un’alimentazione sana e bilanciata, anche sull’attenzione alla propria salute in generale e ai benefici del fitness.

Un approccio olistico insomma, che promette di migliorare le proprie prestazioni sia fisiche che mentali.

L’idea di fondo?

Nutrirsi in modo il più vicino possibile a quello dei nostri avi nella preistoria.

Ecco le regole fondamentali:

  • i cibi devono essere consumati nella forma originaria, pertanto vanno evitati quelli trattati e conservati
  • la lista degli alimenti Paleo ammessi e, anzi, consigliati, è lunga, ma si prediligono frutta everdurapesce, uova, noci e semi, olio di cocco e di avocado, carne e farina di cocco
  • vanno evitati o comunque limitati al massimo formaggi e salumi confezionati, barrette di cioccolato, cibi confezionati e molto zuccherati, legumi e cereali, il classico “cibo spazzatura” dei fast food, dolci e dolciumi.

Dieta SIRT

Ideata dai nutrizionisti Aidan Goggins e Glen Matten, la Dieta SIRT, detta anche “del gene magro”, consiste in due fasi distinte da suddividere in tre settimane.

Nella prima, la drastica riduzione delle calorie (meno di 1000) comporta una perdita di peso repentina che può arrivare fino e tre chili e mezzo, nelle successive due settimane invece, si attua il cosiddetto mantenimento (si passa a 1500 calorie al giorno).

Il nome di questo regime alimentare fortemente ipocalorico, deriva dal fatto che esso si basa sull’azione delle sirtuine, un gruppo di 7 proteine deputate a regolare la trascrizione dei geni con, in più, la funzione di stimolare il metabolismo.

La dieta SIRT prevede l’assunzione di alimenti sani ma il bassissimo apporto di calorie fa sì che essa non possa essere protratta oltre le tre settimane.

Può essere ripetuta ad intervalli e sempre dopo consulto medico.

Alcuni aspetti di cui tener conto riguardo alla Dieta SIRT sono:

  • non seguire questa dieta se non dopo il parere favorevole del medico
  • non protrarla oltre le tre settimane
  • attenersi scrupolosamente a quanto previsto, senza “sgarri”, se si vogliono ottenere i migliori risultati
  • non sono stati condotti, finora, studi a lungo termine sugli effetti positivi di questo regime alimentare

Dieta nordica

Come il nome stesso indica, la Dieta Nordica si ispira direttamente alle abitudini alimentari dei Paesi del Nord Europa, ovvero Islanda, Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia.

Essa si propone più scopi e tutti ugualmente nobili: incoraggiare ad una sana alimentazione, promuovere la gastronomia locale, avere un occhio di riguardo per la sostenibilità ambientale e favorire il benessere generale dell’organismo.

Una filosofia di vita insomma, più che un semplice regime alimentare.

Alla base troviamo l’incentivazione del consumo di cibi vegetali (frutta, verdura, semi e cereali integrali soprattutto) e locali.

Presenti in larga misura anche prodotti ittici quali il salmone, l’aringa e le alghe.

Il grande vantaggio della dieta nordica è quello di consentire il consumo di una ampia varietà di alimenti, pertanto il rischio di incorrere in carenze nutrizionali è praticamente nullo.

Da tenere presente:

  • in linea di principio la dieta è adatta a tutti, ma è sempre meglio chiedere il parere del medico
  • uno dei principi essenziali di questo regime dietetico consiste nella promozione dei prodotti tipici dei Paesi nordeuropei, ma se dobbiamo farla in Italia, non è meglio optare per la “nostra” cara e sempre ottima dieta mediterranea?

Dieta Plank o dieta proteica

La Dieta Plank consiste in un regime alimentare iperproteico che fa perdere fino a 9 Kg. di peso in sole due settimane.

Per ottenere i risultati previsti tuttavia, è indispensabile attenersi alla lettera al rigido schema nutrizionale che essa prevede.

Non si sa quale sia la sua origine né da cosa derivi il nome che, erroneamente a quanto si potrebbe pensare, non ha nulla a che vedere con Max Plank, il fisico tedesco “padre” della teoria dei quanti.

La Dieta Plank è fissa e inflessibile: per dimagrire tanto e subito, bisogna farla senza deviazioni e scorciatoie di alcun genere.

Ecco i principali punti cardine:

  • vanno completamente eliminati zuccheri, alcolici e bevande gassate (anche l’acqua)
  • uso smodato di caffeina
  • nessun alimento può essere sostituito da un altro
  • non ci sono grassi vegetali
  • largo impiego di grassi animali (carni e pesci)
  • come tutte le diete proteiche, la Plankpotrebbe affaticare i reni ed il fegato, ragion per cui non può essere protratta oltre il tempo stabilito e dovrebbe essere sempre accompagnata da un controllomedico assiduo e mirato
  • è una delle diete a maggior rischio di effetto yo-yo: i chili persi in fretta, rischiano di essere recuperati con altrettanta fretta una volta tornati ad un regime alimentare normale
  • le diete proteiche comportano il rischio di incorrere in effetti collaterali anche abbastanza gravi, pertanto non vanno mai seguite senza aver prima chiesto il parere del medico

Dieta ipocalorica

La dieta ipocalorica consiste in un regime alimentare che prevede il consumo giornaliero di un numero di calorie considerevolmente inferiore a quello di cui l’organismo ha normalmente bisogno.

Si tratta di una vera e propria terapia alimentare che deve essere tassativamente prescritta solo in caso di necessità e da un professionista qualificato.

La sua principale finalità è quella di consentire all’organismo un sano dimagrimento, onde evitare quei tipici problemi correlati al sovrappeso e, ancor peggio, all’obesità.

Assolutamente bandito il fai-da-te (che non dovrebbe essere attuato, in realtà, per nessun tipo di dieta).

Ecco alcuni punti tassativi di cui tenere conto riguardo alla dieta ipocalorica:

  • essa va strutturata in modo personalizzato, tenendo conto delle esigenze e delle caratteristiche del soggetto
  • la difficoltà maggiore sta nell’elaborare un regime alimentare che non comporti carenze nutrizionali di elementi essenziali al benessere psico-fisico della persona
  • il nutrizionista può valutare l’utilizzo di integratori specifici da assumere durante la dieta stessa per evitare disfunzioni e carenze

Dieta del riso

Non è difficile capire in cosa consista, essenzialmente, la dieta del riso: si tratta di un regime alimentare che prevede il consumo totale o fortemente prevalente di questo cereale.

Può servire a dimagrire e depurarsi oppure per nutrizione clinica.

Nel primo caso si basa sul consumo di vari tipi di riso accompagnati da frutta e verdura e pochi cibi proteici come il pollo, il pesce e formaggi magrissimi.

In tal modo si perdono fino a 20/30 Kg. al mese ma si tratta di una dieta drastica, sbilanciata e pertanto sconsigliata.

Se si ha intenzione di sintraprenderlaa, bisogna necessariamente farsi seguire da un medico perché si può incorrere in effetti collaterali anche gravi (ipoglicemia, perdita di massa muscolare, carenze vitaminiche ecc.).

La dieta del riso per nutrizione clinica, venne formulata alla fine degli anni ’30 del secolo scorso dal medico Walter Kempner per curare l’ipertensione arteriosa maligna.

Prevedeva il ricovero in ospedale e uno schema nutrizionale che consisteva nel solo consumo di riso, zucchero, frutta, succhi di frutta, vitamine e ferro.

Questa dieta, in seguito, venne riadattata e formulata in modo meno rigido per consentire il dimagrimento.

Da tener presente:

  • la dieta del riso per dimagrire è fortemente sconsigliata in quanto predispone a problemi di salute che possono essere anche di notevole entità
  • per dimagrire, è molto meglio affidarsi a regimi dietetici meno drastici e squilibrati

Dieta FODMAP

La dieta FODMAP (acronimo di “Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharidesand Polyols” ovvero Oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi fermentabili e polioli) è un vero e proprio protocollo alimentare studiato per combattere la Sindrome del ColonIrritabile ed altri problemi a carico dell’intestino.

In pratica, escludendo cibi irritanti come cipolle, carciofi, sedano, aglio ecc. e sostituendoli con altri che invece non provocano alcun disturbo come banane, zucchine, pomodori e arance solo per fare qualche esempio, si ottengono notevoli benefici.

Disturbi come diarrea, stipsi, flatulenza e dolori addominali scompaiono del tutto o, comunque, si attenuano in maniera considerevole.

Dopo aver seguito per un determinato periodo di tempo una dieta che, per l’appunto, esclude tutti gli alimenti che, fermentando, causano o aumentano i disturbi intestinali, si passa alla fase direintroduzione, con cui si cerca di comprendere quali sono i cibi che più degli altri favoriscono la comparsa della sintomatologia lamentata e pertanto la frequenza con cui possono essere nuovamente assunti.

Riguardo alla dieta FODMAP, c’è un aspetto da tenere sempre ben presente:

  • lo schema nutrizionale va elaborato da un professionista in grado di guidare il soggetto dall’inizio alla fine del percorso dietetico.

Quanti kg si possono perdere con una dieta?

Quanti chili si possono perdere seguendo una di queste diete è difficile da dire a monte.

Prima di tutto vogliamo dire che, prima di seguire una dieta, bisogna parlare con il proprio medico curante, perché una dieta potrebbe non essere adatta alla propria situazione personale.

Se avete gravi problemi di peso, rivolgetevi ad un dietologo professionista, che saprà sicuramente indirizzarvi al meglio per la vostra situazione personale.

Diciamo che, se seguita bene e con l’ausilio di un professionista, una dieta permette di perdere anche fino a 1kg a settimana, 2 kg a settimana, 3kg, 4kg, 5kg, 6kg o 10kg, più o meno velocemente.

Unire poi una dieta corretta a degli esercizi fisici mirati permette di dimagrire pancia e stomaco, il sedere, il giro vita, fianchi e cosce, in qualunque momento della vita, inclusa la menopausa per la donna a 50 anni o in ogni momento della vita per l’uomo.

La dieta giusta (organizzata da un professionista e non fai da te) permette anche di perdere peso dopo un particolare evento, come ad esempio una tiroidectomia totale (asportazione della tiroide). Leggi anche l’approfondimento sull’ormone della tiroide.

La cosa fondamentale da sapere è che non si può perdere peso troppo velocemente, altrimenti si rischia di avere dei seri problemi di salute. Pensare di dimagrire 10kg in 10 giorni o 2 settimane è deleterio, ad esempio.

La pazienza e la costanza sono la chiave per perdere peso e stare in forma.

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