Ernia Inguinale

L’ernia inguinale è una delle problematiche abbastanza comuni nella società moderna, specialmente per quelle persone che sono molto soggette a particolari tipi di attività.

Ernia Inguinale: sintomi, rimedi, quando preoccuparsi, intervento

Nel nostro articolo entreremo nel dettaglio di questo manifestazione, andando a evidenziare quelle che sono le cause, i sintomi, e i rimedi che ci sono per affrontare il problema.

Ernia inguinale cos’è

Si parla di ernia inguinale quando avviene una protrusione di un tratto specifico, ovvero quello dell’intestino oppure quello di un organo addominale nell’inguine. Quando questa avviene, il risultato è la presenza di un rigonfiamento all’inguine o allo scroto, il quale comunque è nella maggior parte dei casi non dolente.

Per avere la conferma assoluta che si tratti effettivamente di ernia inguinale l’esame perfetto è la TC o l’ecografia.

Una delle domande più frequenti che ci si pone quando si parla di ernia inguinale è quando sia il caso di preoccuparsi.

Fino a quando il problema è lieve non ci sono particolari problemi, ma nel momento in cui dovesse peggiorare e diventa quindi strozzata o incarcerata, le cose diventano pericolose. Questo perché parliamo di condizioni in cui le viscere rimangono intrappolate tra la parete addominale e i muscoli.

Questa situazione porta ad un ristagno di materiale la cui conseguenza è l’insorgenza di qualche tipo di infezione. Non va sottovalutata la cosa, perché quando ci troviamo di fronte a questo problema si può interrompere la vascolarizzazione nella zona interessata, portando alla necrosi del tessuto.

E’ bene, dunque, tenere sempre sotto controllo la situazione dell’ernia, in modo da intervenire il prima possibile con un intervento chirurgico d’urgenza. (Fonte)

Cause dell’ernia inguinale e tipologie

Esistono due diversi tipi di ernia inguinale, quella diretta e quella indiretta. Vediamole entrambe nel dettaglio:

  1. Ernia indiretta: si tratta di quel tipo di ernia che si sviluppa attraverso l’apertura interna del canale inguinale. Questa tipologia può anche in taluni casi andare a raggiungere lo scroto, ovvero la sacca che contiene i testicoli.
  2. Ernia diretta: questa tipologia è invece dovuta al cedimento del pavimento del canale inguinale, e l’ernia va ad entrare direttamente al suo interno.

Quali sono le cause principali che portano al formarsi dell’ernia inguinale? Si tratta di una situazione che in primis potrebbe essere già presente fin da quando si nasce, e questo avviene nel caso in cui il dotto peritoneo-vaginale non va a chiudersi correttamente.

Nel caso in cui invece si sviluppa in seguito, le cause di questa formazione possono essere diverse, tra i fattori più comuni ci sono:

  • Una eccessiva vita sedentaria e una scarsa attività fisica.
  • Essere sovrappeso.
  • Quando si affronta una gravidanza.
  • In seguito ad un eccessivo sforzo fisico, sia a lavoro che durante un’attività sportiva.
  • Nel caso si soffra di un tosse cronica
  • Nel caso di stipsi.
  • Nel caso sia presente un punto debole nella parete addominale.

I sintomi dell’ernia inguinale

Una delle prime manifestazione che ci possono dare l’idea della presenza di un’ernia inguinale, laddove non ci siano notati i rigonfiamenti, sono certamente i sintomi.

Quali sono i rigonfiamenti che ci possono informare della presenza di questo problema? Diciamo che solitamente il rigonfiamento è asintomatico, e lo si può notare solo andando a palpare con le mani la parte interessata.

Nel caso in cui però il problema dovesse essere più serio, allora in quel caso si possono cominciare a notare delle cose che ci possono far alzare le antenne.

I disturbi più comuni in presenza di un’ernia inguinale sono senso di peso, e un iniziale fastidio che può essere vero e proprio dolore quando peggiora, fino ad andare ad interferire con le normali attività quotidiane. Intendiamo anche il normale stare in piedi, camminare e difficoltà di digestione.

Ernia inguinale: rimedi e intervento chirurgico

Essendo un problema specificatamente meccanico, non esiste una cura effettiva che possa curare l’ernia inguinale.

L’unico trattamento a cui si viene sottoposti è quello farmacologico per alleviare i dolori quando l’ernia inguinale è in fase acuta e in attesa di essere rimossa con un intervento chirurgico. In questo caso i medici andranno a prescrivere al paziente degli antidolorifici e degli antinfiammatori.

L’operazione viene eseguita in due specifici casi, ovvero quando l’ernia è incarcerata e quando l’ernia è strozzata.

Ernia incarcerata e ernia strozzata

L’ernia si definisce incarcerata quando interessa la porzione di intestino che costituisce l’ernia stessa e questo va ad essere bloccato nel foro della porta erniaria. Non potendo essere rimesso nell’addome provoca intenso e diffuso dolore, in alcuni casi si manifestano anche occlusione intestinale e vomito.

L’ernia si definisce strozzata quando si ha una complicazione dell’ernia incarcerata, e prevede che il tratto di intestino si trovi ad essere strangolato in un foro. Questa situazione porta al blocco del passaggio di sangue.

Una volta che il medico ha stabilito che si necessita di operare, si dovranno sospendere qualche giorno prima i medicinali. In particolare quelli anticoagulanti, antiaggreganti e infine, antinfiammatori. Inoltre, da almeno sei ore prima dell’intervento si deve aver smesso di assumere cibi solidi e da almeno 2-3 ore prima aver smesso di assumere liquidi.

L’intervento chirurgico prevede due diverse modalità, laparotomia e laparoscopia.

Laparotomia

Questo tipo di intervento consiste nel procedere con l’esecuzione di un taglio sull’addome, grazie al quale il dottore che esegue l’operazione potrà andare a riposizionare il viscere fuoriuscito nella sua sede originaria.

Inoltre, il chirurgo procederà con l’applicare un rinforzo di materiale sintetico e biocompatibile (che nello specifico è polipropilene) proprio laddove ha ceduto la parete addominale.

Laparoscopia

Nella sostanza la finalità dell’intervento è la stessa del precedente, a essere diverso è il tipo di approccio al tratto incisivo.

Con la laparoscopia si vanno a eseguire piccole incisioni, grazie alle quali il chirurgo può andare ad inserire nell’addome una telecamera. Questa viene collegata ad uno schermo e a strumenti che vengono manovrati dal medico direttamente dall’esterno.

La cosa interessante di questo tipo di tecnica è che risulta essere meno invasiva, l’unico problema è che è utilizzabile solo nel caso di ernie che non siano di grandi dimensioni.

Solitamente gli interventi avvengono su base di ricovero day hospital, ma la degenza può essere più lunga sulla base delle caratteristiche della persona operata e del tipo di anestesia che è stata fatta. Sarà il team di medici a confrontarsi e decidere in merito. (Fonte)

Periodo post-operatorio

Il decorso post-operatorio per l’ernia inguinale e la convalescenza per riprendere le proprie attività quotidiane varia a seconda di diversi elementi.

Innanzitutto, dipende dal quadro clinico del paziente e dalle sue condizioni generali. Detto questo, in condizioni normali, in seguito all’intervento la situazione prevede le seguenti indicazioni:

  • Nel caso si svolga un lavoro di ufficio per rientrare al proprio posto sarà sufficiente un periodo di 10-15 giorni.
  • Nel caso si svolga un lavoro che richiede un certo sforzo fisico invece, si dovrà attendere un periodo più lungo, il quale si attesta tra le 3 e le 4 settimane. (Fonte)

Conclusioni

In conclusione, dopo aver conosciuto da vicino cosa sia l’ernia inguinale e la sua pericolosità nei casi più gravi, è bene dare un consiglio importante.

Dal momento in cui si avverte la sintomatologia, ma anche dal momento in cui ci si accorga di un rigonfiamento anomalo, è bene rivolgersi subito al proprio medico e richiedere una visita dallo specialista. In questo modo si potrà intervenire in tempo, non solo per risolvere il problema in sé e per sé, ma anche per evitare di trovarsi in una situazione di estrema gravità.

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